Un paseo dominical por la avenida Reforma en la Ciudad de México

Por Amelia Roque

México, 21 dic (PL) La avenida de la Reforma, una de las más importantes de la Ciudad de México, cerró hoy por seis horas sus arterias principales para dar paso a las bicicletas y otros programas de interés popular.
Niños, jóvenes, adultos y hasta personas de la tercera edad se suman a este programa llamado Muévete en bici, como una forma de comenzar el domingo en forma, y hasta algunos llevan a un lado a sus perros, mascotas que aprovechan para disfrutar también de este paseo por la urbe.
Yo vengo con mi familia por lo menos dos veces al mes, dice a Prensa Latina uno de los defensores de este programa, quien efectivamente viene acompañado de la esposa y dos hijos, de siete y 10 años, todos con sus bicis.
Aunque no solo este espacio lo ocupan las bicicletas; en Reforma, entre Insurgentes y el monumento al Ángel de la Independencia pueden verse dos tarimas de baile, donde grupos de personas aprovechan para aprender nuevos pasos y disfrutar la música.
Algunos tímidamente marcan los giros del baile mientras los instructores los conminan a proseguir arriba, pero la mayoría de los presentes se mueven con soltura al compás de ritmos que van desde la salsa hasta el merengue, sin olvidar la samba e inclusive algo de rumba para los más avezados.
Tampoco falta una carpa donde pacientes disfrutan de un masaje deportivo a cargo de expertos de la Salud, otra de las propuestas a las cuales se puede acceder a quienes transiten por el lugar.
Aunque temprano, en los alrededores de la Glorieta de la Diana, reina la quietud durante una clase masiva de yoga, en que especialistas orientan en el conjunto de estas prácticas para el dominio del cuerpo y la concentración.
Diversas Secretarías como Medio Ambiente, Salud, Deportes y Cultura de la Ciudad de México propician el acceso a este ámbito de esparcimiento, en el que participan los capitalinos.
Y de esta manera transcurre un paseo dominical por la avenida Reforma, en la que también jóvenes se reúnen para jugar al hula hoop o hula hula, e invitan a adultos mayores cercanos al lugar, pero estos dicen que no, ellos prefieren una buena ronda de dominó entre amigos de su edad.

1 thoughts on “Un paseo dominical por la avenida Reforma en la Ciudad de México

  1. […] Pubblicato il 13 marzo 2015 di merkaura La Francia invade il Messico, il Presidente con tutto il governo fugge dalla capitale, e viene piantato come Imperatore un austriaco. No, non è fantascienza, è già successo. Imessicani sicuramente lo sapranno, ma per chi non lo sa, il Messico ha avuto un imperatore, Asburgo, austriaco e per di più GÜERO. Come è stato possibile? Con questo articolo voglio cominciare una sezione di storia, perché il Messico ha tantissimi episodi incredibili nella propria storia. Cominciamo con: che diavolo ci facevano i francesi qui? Napoleone III, all’epoca governante in Francia, aveva pensato bene di invadere il Messico per tre ragioni:   1) Il governo messicano aveva contratto debiti con le potenze europee e il Presidente Benito Juarez aveva annunciato la sospensione dei pagamenti  2) Al governo del Messico c’era l’Anticristo. Così infatti veniva visto Juarez! Liberale, aveva nazionalizzato i beni della chiesa nel 1859 (cioè aveva tolto il boccone di bocca al Santo Padre), istituito il matrimonio civile e la libertà religiosa. Diciamo che il Papa era “leggermente alterato”. Per di più era indio. Faceva proprio di tutto per fare incazzare, eh? 3) I francesi volevano evitare che il Messico finisse sotto l’influenza inglese o del Nord America. Il Messico doveva rimanere latino!! Se doveva essere dominato, meglio se da qualcuno che lo comprenda e condivida lo stesso spirito. E chi più latino dei…francesi. (Ma stiamo scherzando?)   Così, nel 1862 truppe da Spagna Inghilterra e Francia partono per il Messico. Poco dopo, le prime due si ritirano mentre la Francia decide di procedere con la conquista. Trovarono più difficoltà del previsto, infatti mentre si stavano avvicinando alla capitale, ci fu una grande resistenza nella città di Puebla. Il 5 maggio (5 de Mayo) l’esercito messicano e la popolazione civile di Puebla riescono a vincere l’esercito imperiale di Napoleone III. Ha così origine una festa, appunto il 5 de Mayo. Italiani: il 5 de Mayo NON È LA FESTA PIÙ IMPORTANTE DEL MESSICO. Questa idea ci deriva dai film “gringos”. Il fatto è che negli Stati Uniti c’è una comunità fiorente di poblani(emigrati dalla città di Puebla), quindi la festa principale della città è diventata festa che unisce tutti i messicani negli Stati Uniti. Il 5 de Mayo a Città del Messico non si vedono festeggiamenti! Ne parlo apertamente qui.   Tornando al discorso: i poblani rallentarono la conquista, ma non poterono evitarla, difatti con un secondo attacco la città venne presa e subito dopo la stessa capitale Città del Messico. Fu così che si insediò al potere Massimiliano Ferdinando d’Asburgo, Imperatore del Messico e Gran P_ttaniere. Questo è un personaggio così particolare che si merita un articolo tutto per sé.   I francesi rimasero in Messico fino al 1867, quando le galliche chiappette si stringevano per un imminente attacco dei tedeschi (all’epoca si chiamavano prussiani) a casina bella.  Voglio fare notare come in questo caso la storia del Messico e quella italiana corrono parallele: l’imperatore Napoleone III che decise l’invasione del Messico è lo stesso regnante a cui Cavour “prestò” la propria formosa e disponibile cugina per conviverlo ad aiutare l’Italia nelle guerre contro l’Austria (se a scuola eravate bravi bambini, queste le ricordate come guerre d’indipendenza italiane. Altrimenti, capre!!). Quando poi i tedeschi cominciarono a stare col fiato sul collo ai francesi, questi ultimi si son ritirati dal Messico permettendo a Juarez di riprendere il potere e facendo finire male il “povero” biondone asburgico. Ma sarà proprio il ritiro delle truppe francesi DA ROMA, nel 1871, a permettere agli italiani di conquistare la città e trasformare Roma in capitale d’Italia (per le capre, la prima capitale d’Italia fu Torino, poi Firenze, solo alla fine Roma). Quindi, come italiano e come mezzo messicano, due volte dico: DANKE, tedeschi! Il Papa non era tanto contento che gli togliessero la città, ma come potete leggere da questo articolo, questo non era un periodo rosa confetto per il Santo Padre. No? Han lasciato qualcosa i francesi in Messico? Sì! Parliamo della cucina: la mania di mettere la panna da cucina SU TUTTO, tipo che non esiste pasta senza panna. Spaghetti hanno per definizione panna. Garnachas, tacos dorados, hanno panna. Questa “cremosità” messicana la dobbiamo ai francesi. Anche alcuni pani, come il “cuernito”, che non è nient’altro che il croissant, ma in versione salata! Perfino il chile en nogada deve qualcosa ai francesi, cioè quella cremina di noci che lo copre (questo piatto lo spiegherò in un altro articolo). Ma ora arrivo a un punto dolente: il nome mariachi deriva dal francese mariage, che significa matrimonio. Infatti i francesi avevano visto che queste bande suonavano per i matrimoni e così li chiamavano. Normalmente incontro tante resistenze da parte dei messicani perché non vogliono che un’istituzione messicana al 100% abbia un nome di origine straniera. Ma il fatto che l’origine del nome non sia spagnola o nahuatl, nulla toglie all’originalità di questi artisti. Ci sono altre teorie, tipo che mariachi derivi da “Maria”, ma son tutte abbastanza deboli.  Un’altra traccia francese sono gli Champs-Élisées messicani, cioè Paseo de la Reforma. Fu costruito per ordine di Ferdinando, ma decorato “alla francese” da Porfirio Diaz, un vero maniaco di architettura e cultura francese. Che dire? Nonostante la guerra, anche i francesi hanno lasciato una parte che fa del Messico il posto splendido che possiamo ammirare (e mangiare!).   Foto da: http://es.m.wikipedia.org/wiki/Segunda_intervenci%C3%B3n_francesa_en_M%C3%A9xico/ http://lagazzettadf.com/noticia/2014/12/21/un-paseo-dominical-por-la-avenida-reforma-en-la-ciudad-de…, http://www.solemare.com.mx/ […]

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